Ca’ del Bosco parte da questa affermazione di Luigi Veronelli, una delle figure centrali nella valorizzazione e nella diffusione del patrimonio enogastronomico italiano, quando alla fine degli anni ‘80 introduce le prime opere d’arte nel paesaggio circostante la cantina di Erbusco.
L’amore per l’arte nasce dalla similitudine che l’arte ha con il vino, prodotto tridimensionale che coinvolge più sensi: la vista, l’olfatto e il gusto.
La preferenza di Maurizio Zanella nei confronti della scultura è favorita dal luogo che bene si adatta, per il meraviglioso paesaggio, alla collocazione di opere d’arte. La scelta ricade su opere che esprimono valori o concetti legati al ciclo dell’uva e alla natura, in grado di integrarsi armoniosamente con il luogo che le accoglie. La passione e la creatività, con il tempo, si sono arricchite del gusto per la sfida e del piacere per la provocazione intellettuale.
Le opere presenti in Ca’ del Bosco non fanno parte di una collezione, bensì tutti gli artisti hanno realizzato le loro creazioni site specific, dopo avere visitato la cantina, in modo da porre l’arte in dialogo con la bellezza del territorio circostante.
L’arte ha ricoperto un ruolo fondamentale nello sviluppo della cantina fin dagli anni ’80, poiché ha permesso a Ca’ del Bosco di entrare in contatto con ambienti e persone orientati al vino di qualità e che comprendevano il valore aggiunto di un approccio culturale legato al mondo del vino.
Una scelta dunque che ha permesso ai vini di Ca’ del Bosco di guadagnare fin da subito un’importante reputazione che negli anni si è consolidata in un legame indissolubile.
L’immagine che ne emerge è forte, duratura, di qualità culturale ed economica legata all’ambizione dell’uomo e alla sua perseveranza.